P.R.G.

Piano Regolatore Generale

Il Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC) è il principale strumento urbanistico dei Comuni e disciplina l’uso e l’assetto dell’intero territorio comunale secondo le indicazioni del Piano Territoriale Generale Regionale ed eventualmente recependo quelle dei piani speciali degli enti sovra-comunali.
Il Piano Regolatore Generale Comunale ha valore a tempo indeterminato e, quando è  necessario, può essere modificato con varianti.
Le indicazioni del Piano Regolatore Generale Comunale nelle parti che assoggettano i singoli beni a vincoli preordinati ad esproprio perdono efficacia entro cinque anni dall’entrata in vigore del piano medesimo qualora non sia stato approvato un piano particolareggiato che le comprenda o non sia stata iniziata la procedura per le espropriazioni degli immobili in questione.
Il Piano regolatore viene adottato dal Consiglio Comunale e successivamente alla pubblicazione dell’avviso di adozione sul BUR, depositato presso gli uffici  comunali per trenta giorni lavorativi affinché gli interessati possano prenderne visione. Durante questo periodo di deposito chiunque può presentare al comune osservazioni per offrire un apporto collaborativo e partecipativo, i proprietari degli immobili vincolati dal PRGC possono presentare opposizioni. Successivamente il Consiglio Comunale, in sede di approvazione del piano, prenderà visione delle osservazioni e delle opposizioni pronunciandosi specificatamente su ognuna.

Altri importanti strumenti urbanistici dei Comuni sono i seguenti:
Piani di settore, che sono strumenti che integrano le indicazioni del PRGC e sono finalizzati a disciplinare modalità di esercizio di attività di rilievo sociale, economico ed ambientale relativamente all’intero territorio comunale, ad esempio piano di settore dei parcheggi o del verde pubblico.
Piani regolatori particolareggiati comunali di iniziativa pubblica: il PRGC può prevedere al suo interno alcune zone che abbisognano di uno studio di dettaglio al fine di favorire un’organica attuazione delle previsioni dello stesso PRGC. In altre parole i piani particolareggiati prendono in considerazione un ambito limitato del territorio che ha caratteristiche omogenee e per il quale si ravvisa la necessità di uno studio di dettaglio per tutte le iniziative di insediamento edilizio o urbanistico che si intende attuare.
Il piano particolareggiato comunale di iniziativa pubblica viene attuato dall’Amministrazione Comunale, ha validità di dieci anni, termine entro il quale dovrebbero essere espropriati  gli immobili necessari all’attuazione delle opere pubbliche. Decorso tale termine permangono a tempo indeterminato gli obblighi di rispetto delle indicazioni tipologiche, degli allineamenti e delle altre prescrizioni urbanistiche stabiliti dallo stesso piano. Il piano viene approvato dal Consiglio Comunale, e successivamente alla pubblicazione dell’avviso sul BUR, depositato presso gli uffici  comunali per trenta giorni lavorativi affinché chiunque possa prenderne visione. Durante questo periodo di deposito chiunque può presentare al comune osservazioni per per offrire un apporto collaborativo e partecipativo, i proprietari degli immobili vincolati dal PRGC possono presentare opposizioni. Successivamente il Consiglio Comunale, in sede di approvazione del piano, prenderà visione delle osservazioni e delle opposizioni pronunciandosi specificatamente su ognuna.
Piani regolatori particolareggiati comunali di iniziativa privata: a differenza del piano di iniziativa pubblica di cui al punto precedente, il piano di iniziativa privata è presentato dai proprietari delle aree o degli edifici che costituiscono, in base all’imponibile catastale, almeno i due terzi del valore delle aree e degli edifici compresi nell’ambito da assoggettare al piano. Contestualmente alla presentazione del progetto di piano, i proprietari propongono uno schema di convenzione che prevede l’impegno a realizzare, con l’assunzione dei relativi oneri, gli  interventi di urbanizzazione previsti dal progetto di piano, nonché la cessione gratuita, entro i termini stabiliti, delle aree delle opere di urbanizzazione.
Piani di zona o PEEP piani di edilizia economica popolare PIP insediamenti produttivi, piani di settore, piano del traffico, piano delle attrezzatura e degli impianti pubblicitari.

Pagina aggiornata il 29/04/2024

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